Il libro è dedicato allo studio della soggettività fenomenica in prospettiva multidisciplinare. Partendo dalla constatazione che i teorici della scuola della Gestalt si sono dedicati soprattutto all’oggettività fenomenica, le ricerche dell’Autore evidenziano la necessità di integrare metodologie di discipline diverse per studiare la relazione interpersonale come struttura dialogica, tenendo conto dei ruoli che le persone hanno nel campo globale, del rapporto Io-Noi e delle teorie a cui si fa riferimento, pur rispettando i modelli antropologici e i principi metodologici della Gestalt.
Parte prima. La Gestalt come scuola del rispetto Capitolo primo. La teoria della Gestalt come scuola metodologica 1.1. Il principio del rispetto fenomenologico 1.2. Il principio dell’analisi globale 1.3. Analisi strutturale e sistema di riferimento 1.4. Analisi strutturale e centramento 1.5. Il principio del campo nelle ricerche dei gestaltisti
Capitolo secondo. Analisi strutturale applicata all’estetica 2.1. Il contributo di Rudolf Arnheim 2.2. Priorità delle strutture nell’analisi delle opere d’arte 2.3. Il contributo della teoria della Gestalt nella ricerca sui rapporti tra sistemi segnici diversi 2.4. Analisi strutturale e transmutazione intersemeiotica 2.5. L’analisi scenica 2.6. Interpretazioni e rappresentazioni della Visitazione 2.7. Riformulazioni endolinguistiche 2.8. Transmutazioni intersemeiotiche in opere d’arte
Capitolo terzo L’io come parte del campo 3.1. L’Io fenomenico negli scritti della scuola berlinese 3.2. Lo studio della soggettività fenomenica. Problemi di metodo 3.3. Vie d’accesso alla conoscenza di sé 3.4. Riconoscersi in un testo. Un approccio di campo 3.5. L’interazione testo-interprete 3.6. Vie d’accesso alla conoscenza della soggettività altrui 3.7. Il ruolo delle teorie nella conoscenza della persona 3.8. La condivisione delle finalità nella situazione sperimentale e nella ricerca-azione 3.9. La scuola della Gestalt come scuola del rispetto
Parte seconda. Modelli antropologici. La persona in equilibrio tra Io e Noi Capitolo primo. Forme di equilibrio tra Io e Noi 1.1. L’equilibrio tra Io e Noi nei teorici della Gestalt 1.2. L’equilibrio tra identità Io e identità Noi 1.3. L’equilibrio tra attività teleologiche e attività intersoggettive 1.4. Paul Ricoeur e la struttura triadica dell’etica 1.5. Un confronto tra i diversi Autori
Capitolo secondo. Centramento e ricentramento esistenziale nel ciclo della vita 2.1. Percezione della caducità e modificazione dei valori esistenziali 2.2. Significati del concetto di centramento 2.3. Il centramento nella psicologia dell’organizzazione. Il primary task 2.4. Centramento e ricentramento del ciclo vitale secondo Paul Tillich 2.5. L’approccio psicosociale di Hans E. Richter 2.6. Crisi di mezza età e percezione della morte secondo Elliott Jaques 2.7. Ricentramento dei valori esistenziali nel malato oncologico
Parte terza. Le Virtù Sociali Introduzione Capitolo primo. Gratitudine e riconoscenza
Capitolo secondo. La nascita nella prospettiva delle virtù sociali 2.1. Gratitudine e meraviglia alla presenza del nuovo nato 2.2. Nascita e speranza 2.3. Speranza e generatività 2.4. Dedizione e cura
Capitolo terzo. La tenerezza e il suo linguaggio 3.1. Fenomenologia ed ermeneutica 3.2. Fattori ambientali e fattori personali 3.3. Annotazioni finali
Capitolo quarto. La fiducia Premessa 4.1. Fiducia, operosità e speranza nella rieducazione di un ergastolano 4.2. Fiducia e responsabilità nella relazione medico-paziente 4.3. Dall’affidarsi iniziale alla fiducia nel responsabile delle cure 4.4. Il modello bio-psico-sociale
Parte quarta. Psicologia della Gestalt e processi di individuazione Premessa Capitolo
primo. Le prime fasi dello sviluppo psichico nelle ricerche attuali e
nella visione di Wolfgang Metzger (di Anna Arfelli Galli) 1.1. Il mondo interpersonale del bambino 1.2. Il ruolo della percezione e delle qualità globali
Capitolo secondo. Transizione dall’infanzia all’adolescenza nel romanzo di Albert Camus, Il primo uomo 2.1. Due mondi incomunicabili: famiglia e scuola 2.2. L’integrazione tra identità-Noi e identità-Io nella vita adulta di Camus
Capitolo terzo. Transizione tra l’età giovanile e l’età adulta. La
ricerca di nuovi valori esistenziali e la funzione della letteratura 3.1. La ricerca di nuovi valori esistenziali e la polemica con la tradizione
3.2. Dialogo tra un gestaltista (G) e uno junghiano (J)
Capitolo quarto. La fioritura psichica e spirituale del ventunenne
Angelo Roncalli. Dalla lotta all’amor proprio alla scoperta di sé come
dono 4.1. Nel seminario di Bergamo (1985-1900). Regole di vita che un
giovane deve osservare se vuole progredire sulla via della fede e negli
studi 4.2. In seminario a Roma (1901-1904) 4.3. La scoperta della propria diversità individuale Considerazioni finali
Parte quinta. Comparazione tra scuole diverse Capitolo primo. Psicologi della Gestalt e psicologi del profondo visitano Ravenna, la città del mosaico 1.1. Gli psicologi della Gestalt 1.2. Gli psicologi del profondo 1.3. Riflessioni generali
Capitolo secondo. Psicoanalisi e teoria della Gestalt. Due metodi a confronto 2.1. La concezione di campo 2.2. Dalla spiegazione essenzialista alla spiegazione dinamicofunzionale 2.3. Il sistema di riferimento e la sua applicazione in psicoterapia (in collaborazione con Giancarlo Trombini) 2.4. L’interpretazione del sistema di riferimento in psicoterapia 2.5. La prospettiva temporale come sistema di riferimento in psicoterapia
Capitolo terzo. Psicologia e medicina 3.1. Malattia e salute tra oggettività e interpretazione 3.2. La guarigione nasce dall’incontro. La diade medico-paziente come sistema duale 3.3. Le scienze umane in medicina. Dall’insegnare all’apprendere 3.4. Didattica mutidisciplinare
Capitolo quarto. Il ruolo del linguaggio nel rapporto tra fenomenologia e neuroscienze. Criteri per un dialogo corretto 4.1. Necessità di una differenziazione semantica 4.2. L’atteggiamento fenomenologico 4.3. Esempio di dialogo tra un filosofo fenomenologico e un neurofisiologo 4.4. Un esempio di interazione 4.5. Il linguaggio del neurofisiologo
Giuseppe Galli (1933-2016), medico e psicologo, ha
insegnato Psicologia generale all’Università di Macerata. Si è formato
in Psicologia con Renzo Canestrari e a stretto contatto con gli
psicologi della scuola della Gestalt Wolfgang Metzger ed Edwin Rausch.
Dal 1980 al 1999 ha organizzato i Colloqui sulla Interpretazione,
riunendo studiosi di discipline diverse intorno ai temi della
comprensione di un testo e del riconoscersi in un testo, curandone gli
Atti. Tra le sue molte opere si ricordano La persona in relazione (2003), Psicologia delle virtù sociali (1999), Conoscere e Conoscersi (1991), La psicologia tra rispetto e sospetto (1989).
Anna Arfelli Galli (1933), psichiatra e psicologa,
ha insegnato Psicologia dello sviluppo all’Università di Macerata. Si è
formata in Psicologia dello sviluppo con Renzo Canestrari. Tra le sue
pubblicazioni La psicologia evolutiva nella scuola della Gestalt. Le ricerche in area tedesca del periodo 1921-1975 (2013).