Il progetto di déclaration des droits di Sieyès e le note critiche di Bentham si specchiano e si confrontano sulla scena pubblica inaugurata dall’89, in un rimando reciproco di luci contrapposte. Due interpreti radicalmente differenti della rilevanza politico-costituzionale del passaggio rivoluzionario: il primo convinto della necessità di premettere al lavoro costituente l’enunciazione di alcuni principi filosofici generali, il secondo, al contrario, strenuo oppositore di ogni “metafisica” politica; entrambi convinti teorici – da posizioni, tuttavia, radicalmente diverse – dell’urgenza di fondare una nuova filosofia sociale, a base non più tradizionale, ma razionale. Impegnati l’uno e l’altro, tra il luglio e l’agosto del 1789, a far valere la propria personale capacità di influenza politica, si ritroveranno entrambi delusi dal testo licenziato dall’Assemblea Nazionale, nella sua versione finale lontano, per ragioni simili e opposte, dai loro rispettivi sguardi filosofici.
Giovanni Ruocco insegna Storia del pensiero politico dello sviluppo presso l’Università “Sapienza” di Roma. Ha pubblicato i volumi Lo Stato sono io. Luigi XIV e la “rivoluzione monarchica” del marzo 1661 (il Mulino, 2002) e Critica libertina e cultura politica nella Francia del XVII secolo (edizioni Simple, 2008). È autore di diversi saggi sul pensiero politico e sulla storiografia politica moderna e contemporanea, e redattore delle riviste “Giornale di Storia costituzionale” e “900. Per una storia del tempo presente”.
Titolo
L’evidenza dei diritti
Sottotitolo
La déclaration des droits di Sieyès e la critica di Bentham
Autori
Ruocco Giovanni (cura di)
Pagine
198
Anno di edizione
2009
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Biblioteca del GSC
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
ISBN
978-88-6056-170-1
Prezzo
12.50