La concezione moderna del diritto è il derivato di una rivoluzione filosofica che ha come protagonisti una generazione di pensatori d’eccezione. Scopo del presente lavoro è richiamare l’attenzione sulla filosofia giuridica di Leibniz, su cui ancora troppo rarefatta appare l’attenzione degli studiosi. Il diritto si presenta all’osservazione empirica come una verità di fatto, nelle sue forme storiche, legislative, applicative o consuetudinarie; tuttavia, se lo si vuole conoscere in modo razionale, occorre individuare l’origine e il senso della sua struttura concettuale; in questa ottica esso si rivela come una verità di ragione, in quanto tutte le sue strutture qualificative non dipendono mai dal semplice accadere del fatto, da ciò che semplicemente è, ma sopravvengono, si aggiungono all’accadere in virtù di un giudizio sociale comune su ciò che può e che deve essere.
Giorgio Torresetti è professore aggregato di Filosofia del diritto all’Università degli studi di Macerata. Tra i suoi studi più recenti si segnala: Crisi e rinascita del diritto naturale in Leibniz, Milano 2000; Realtà globale, diversità culturale e ragione universale, in AA.VV., L’immigrazione tra diritti e politica globale, Torino 2002; Stato nazionale, società civile ebraica e diritti umani: attualità del pensiero giuridico di Hannah Arendt, in AA.VV., Sovranità e diritto, Torino 2004.
Titolo
L’Impero della ragione
Sottotitolo
Ars Combinatoria: la concezione ermeneutica del diritto in Leibniz
Autori
Torresetti Giorgio
Pagine
177
Anno di edizione
2008
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Monografie fuori collana
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
ISBN
978-88-6056-130-5
Prezzo
12.00