Donne-serpente, streghe, lupi mannari, fate, uomini-drago sono alcune delle creature meravigliose che sul finire del secolo XII popolano le pagine delle opere mediolatine composte alla corte di Enrico II Plantageneto. Ma questi esseri mostruosi sono illusorie phantasiae oppure possiedono corpi tangibili e generanti? Intorno a questo interrogativo fondamentale per il riassetto dei sistemi epistemologici e gnoseologici alle soglie dell’epoca moderna si snodano i capitoli del presente saggio. Attraverso la lettura e l’analisi dei testi, il libro focalizza le conseguenze che il passaggio da una concezione 'illusionista' a una realistica generano sull’immaginario collettivo e sulla produzione letteraria nel corso dei secoli XII-XV.
Note sull'autore
Martina Di Febo è membro del Centro di Antropologia del testo dell’Università di Macerata. Collabora con le cattedre di Filologia Romanza delle Università di Macerata e di Genova. I suoi principali ambiti di ricerca sono costituiti dalla letteratura di viaggi oltremondani, dalla narrativa breve di area gallo-romanza e dalla produzione mediolatina del secoli XII-XIII. Le sue principali pubblicazioni sono: Les versions en prose du Purgatoire de saint Patrice en ancien-français, Paris, Champion, CFMA, 172, 2013; L’amante prigioniero, introduzione, traduzione e note a cura di M. Di Febo, Alessandria, Edizioni dell’Orso, «Gli Orsatti», 2002. Nel 2013 l’Istituto Superiore di Studi Medievali "Cecco d’Ascoli" ha premiato con la targa "Vito Fumagalli" la sua tesi "Mirabilia e merveille: le trasformazioni del meraviglioso in alcuni testi mediolatini e in alcune relazioni di viaggio gallo-romanze nei secoli XIII-XIV", oggetto della presente pubblicazione.
Capitolo primo. Phantasia e mirabilia: evoluzioni semantiche e concettuali
1.1 Interpretare la Natura: dal simbolismo alla scoperta delle cause seconde
1.2 Phantasia: dalla facoltà all’ente
1.3 Evoluzione semantica di phantasia
1.4 Mirabilia: dal mirabile divino al prodigio diabolico
1.5 La scrittura dei mirabilia, ovvero la realtà e la verità dello straordinario
1.6 Mirabilia e merveille: due opzioni concorrenti
Capitolo secondo. I mirabilia alla corte dei Plantageneti: tensione didascalica e riconfigurazione degli immaginari
2.1 Il programma ideologico e culturale della corte Plantageneta: la duplice rielaborazione e fruizione dei materiali folklorici
2.2 De Nugis curialum: l’opera 'inesistente'
2.3 La fucina del racconto: intenzione estetica e manipolazione ideologica
2.4 Giraldo di Cambria: dalla collezione libresca di mirabilia alla registrazione sul campo. Verso la ridefinizione / fondazione del genere odeporico
Capitolo terzo. Influssi e eredità della rielaborazione dei mirabilia nel secolo XIII
3.1 Gli Otia Imperialia di Gervasio di Tilbury: la progressiva sostanzializzazione / incarnazione delle phantasiae e dei mirabilia
3.2 Influssi e rielaborazioni
3.3 Nuclei mitici, paure e evoluzioni
Capitolo quarto. «E io vidi le cose strane e meravigliose di cui avevo sentito parlare…»: la condensazione della realtà nelle testimonianze dei viaggiatori delle terre 'immaginarie' del secolo XIV
4.1 La catabasi fisica e corporea nell’aldilà: i resoconti dei viaggiatori del Purgatorio di San Patrizio e i metamorfi femminili
4.2 Il Paradis de la reine Sibylle di Antoine de la Sale: realtà e irrealtà delle anguipedi ipogee
4.3 Esplorazione dell’Oriente e discesa agli inferi: Odorico da Pordenone tra intenzione figurale e discorso di verità
4.4 Jehan de Mandeville, una «geografia» di mirabilia oggettivati: alla conquista dello spazio incognito
Conclusioni
Bibliografia
Indice dei nomi e dei toponimi
Note
Premio Tesi di dottorato 3
Collana diretta da Rosa Marisa Borraccini e Mariano Cingolani
Titolo
Mirabilia e merveille: le trasformazioni del meraviglioso nei secoli XII-XV
Autori
Di Febo Martina
Pagine
291
Anno di edizione
2015
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Premio Tesi di dottorato
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
ISBN
978-88-6056-444-3
Prezzo
18.00