Note sul testo
Perché sia possibile leggere un testo, tra scrittore e lettore deve sussistere una convenzione, più o meno tacita, sul valore dei segni utilizzati, pena l'impossibilità di "dar voce", anche solo mentalmente, al testo stesso. A volte, in mancanza di un accordo esplicito, il modo corretto di pronunciare certe parole non è scontato. Lo scopo del presente "manualetto di ortografia maceratese" è appunto offrire a chi scrive testi dialettali, ad esempio per finalità artistico-letterarie o documentaristiche, uno strumento per "mettersi d'accordo" con i lettori su come rappresentare i suoni del dialetto, per poter leggere correttamente le parole, sulla base di convenzioni ortografiche condivise. È però necessaria una preliminare consapevolezza della natura dei suoni che utilizziamo quando parliamo, del fatto che i suoni dell'italiano e del dialetto non sempre coincidono, e che i due sistemi seguono regole diverse. A questo fine il libro introduce nozioni di base di fonetica articolatoria offrendo un ricco corredo di schemi articolatori. Vengono poi presi in esame alcuni fenomeni fonetici specifici dei dialetti delle aree trattate e delle loro varietà, riflettendo sui modi migliori per rappresentarli nell'ortografia mediante un uso attento e coerente di accenti, apostrofi, combinazioni di lettere, separazione delle parole. Il manuale si conclude con una piccola antologia di testi dialettali, diversi per tipologia e località, nei quali vengono applicati (con varianti) i princìpi qui esposti, che è accompagnata da una pratica tabella riepilogativa delle convezioni ortografiche proposte. Allo scopo di renderlo accessibile anche a un pubblico di non specialisti, nel testo si è cercato di utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, riducendo al minimo l'uso di termini tecnici senza per questo rinunciare al necessario rigore scientifico.
Note sull'Autore
Agostino Regnicoli Tecnico-amministrativo presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Macerata, ha collaborato alle attività del LaFoS (Laboratorio di Fonetica e Scrittura), curando tra gli altri gli atti delle XII Giornate GFS.AIA (Macerata, 2000), e del "Progetto Dialetto - Testimonianze dialettali nel Maceratese", curando l'antologia "...Lì comincia 'na vallata che pure un budéllu..." (con M. Pucciarelli). Si è occupato di aspetto verbale in inglese, dell'espressione linguistica dello spazio in maceratese, di fonetica e grafia dei dialetti di quest'area. Ha curato la raccolta di saggi di Flavio Parrino Sul parlare maceratese (con C. Babini) e la revisione ortografica di testi dialettali del Maceratese in prosa, poesia e per il teatro.
Indice
Presentazioni di
Antonio Romano
Diego Poli
Francesca Chiusaroli
Premessa
1. Introduzione
1.1. Le Marche e le aree maceratese-camerte e fermana nel contesto dialettale italiano
1.2. Unità e diversità delle aree maceratese-camerte e fermana
1.3. Ma si parla ancora dialetto?
1.4. Vale la pena di “conservare” il dialetto?
1.5. Esempi di uso attuale del dialetto
2. (Tra)scrivere correttamente il dialetto: perché, che cosa, come
2.1. Perché è importante trascrivere il dialetto nel modo più accurato e leggibile possibile
2.2. Trascriviamo (quasi) esattamente quello che diciamo (o sentiamo)
2.3. Un esempio di trascrizione accurata ma poco leggibile: la trascrizione fonetica
2.4. Esempi di trascrizione assai poco accurata, e perciò anche poco leggibile
2.5. L’italiano ha una grafia “fonetica”? Fino a un certo punto
3. Cenni di fonetica articolatoria. Le vocali. Accenti e apostrofi
3.1. Qualche nozione di base di fonetica articolatoria
3.2. Le vocali
3.3. Le vocali del dialetto maceratese
3.4. Accento tonico e accento grafico
3.5. Dittonghi e iati
3.6. Uso dell’apostrofo (e non uso dell’accento circonflesso)
4. Le consonanti
4.1. Generalità
4.2. Il repertorio delle consonanti del dialetto maceratese
4.3. La pronuncia delle consonanti vista più in dettaglio
4.3.1. Occlusive
4.3.2. Nasali
4.3.3. Fricative
4.3.4. Affricate
4.3.5. Laterali
4.3.6. Vibranti
4.3.7. Approssimanti
4.4. Consonanti del maceratese assenti in italiano: le occlusive palatali chj [c], ghj [ɟ]
4.5. Le fricative postalveolari sc(i) [ʃ], sg(i) [ʒ]: italiano e maceratese a confronto
5. Alcuni fenomeni fonetici dell’italiano e del maceratese
5.1. Assimilazioni e coarticolazioni: le nasali
5.2. Le assimilazioni delle nasali in maceratese
5.3. «Ci sono due varianti: qual è quella giusta?»
5.4. I “raddoppiamenti sintattici” (cogeminazioni)
5.5. Un altro tipo di raddoppiamento: le autogeminazioni
5.6. Ulteriori considerazioni sulle consonanti del maceratese: la posizione “debole”
6. Questioni ortografiche controverse
6.1. Un problema ancora aperto: c’ha, ci-ha, cià, ci-à…?
6.2. Uso dell’h con le voci del verbo ‘avere’
6.3. La divisione delle parole
6.4. Incontri sintattici con nasali e confini di parola
Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale 2021”, Sezione "Tullio De Mauro", secondo classificato Agostino Regnicoli, Scrivere il dialetto, con la seguente motivazione: «Eccellente saggio di ortografia fonetica marchigiana, confezionato da uno specialista con scopi dichiaratamente divulgativi, molto ben raggiunti».
Titolo
Scrivere il dialetto
Sottotitolo
Proposte ortografiche per le parlate delle aree maceratese-camerte e fermana
Autori
Agostino Regnicoli
Pagine
116
Anno di edizione
2020
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Quaderni linguistici letterari e filologici
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
ISBN
978-88-6056-680-5
Prezzo
10.00
Supporto
Digitale
Formato
E-ISBN
978-88-6056-681-2
Condizioni di vendita
Open Access