La traduzione e/è la vita: ma cosa c’entra la traduzione con la vita?
Niente, direbbe qualcuno. Tutto, in realtà. Traduciamo sempre, dal
mattino quando ci svegliamo fino al momento in cui, la sera,
sprofondiamo nel sonno, e forse anche dopo, mentre attraversiamo il
territorio liminale e umbratile dei sogni. Traduciamo ogni volta che
proviamo a farci capire dagli altri, ogni volta che tentiamo di
esprimere a parole i nostri pensieri, le nostre emozioni. Traduciamo
quando scriviamo e le parole sul foglio ci sembrano pallidi riflessi
delle nostre idee. Traduciamo perché siamo vivi, e traduciamo anche per
strappare alla morte chi ha ormai varcato il confine oltre cui vagolano
le anime di chi non conosce più la luce del giorno. Traduciamo perché
quelle anime tornino a ridere al giorno.
Stella Sacchini scrive e traduce per Feltrinelli,
Mondadori e Gallucci. Ha tradotto molti autori e autrici tra cui Jane
Austen, Charles Dickens, John Williams, Mark Twain, Charlotte Brontë, L.
Frank Baum, Jack London, Louisa May Alcott, H.P. Lovecraft, Kurban
Said, William Finnegan, Apuleio, Ovidio, Apollonio Rodio, Marco Aurelio.
Per Oscar Fantastica cura la collana “Tentacoli: piccoli libri di H.P.
Lovecraft”. Ha scritto O magico di parole: Giacomo Leopardi (Giaconi 2019), Fuori posto (Gallucci 2024) e Lisistrata contro la guerra
(Gallucci 2025). Nel 2014 ha vinto il premio Babel per la traduzione
letteraria. È ideatrice e curatrice di “Tradurre in classe”, progetto
che porta la traduzione editoriale nelle scuole, e di “Attraversamenti”,
progetto di traduzione con i migranti.