Orizzonti della marca
21/11/2019
Mattei e Vanoni, lucidi “sognatori” di concretezza

di Alessandro Feliziani, "Orizzonti con libri", Orizzonti della marca, Anno VII - n. 45, 16 novembre 2019

Cosa può idealmente unire un imprenditore e un ministro delle finanze? Oggi probabilmente poco o nulla. Anzi, forse è più facile immaginare queste due figure con visioni addirittura opposte. Eppure non è stato sempre così. Occorre però andare indietro di settant’anni, nell’immediato secondo dopoguerra, quando l’Italia, con la ricostruzione post-bellica, si preparava a vivere quello che sarebbe poi stato definito il “boom economico”. A quel tempo il ministro delle finanze rispondeva al nome di Ezio Vanoni (1903-1956), per il quale «la solidarietà sociale era posta a base del dovere tributario» e l’imprenditore che più di altri faceva in quegli anni parlare di sé era il marchigiano Enrico Mattei (1906-1962), per il quale «l’intervento pubblico nel settore energetico aveva lo scopo di promuovere il bene economico collettivo».
Prima ancora che il senso dello Stato e del bene comune, ad accomunare i due uomini era la capacità di saper anticipare i tempi. In poche parole di “immaginare il futuro”. Nulla meglio di questa definizione poteva, quindi, essere scelta come titolo per un libro che Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario all’università di Macerata, ha curato per la casa editrice Eum. Il volume – con prefazione di Maurizio Vecchiola – raccoglie in modo sistematico gli atti di un convegno che si è svolto a Macerata con lo scopo di poter cogliere l’essenza e l’attualità della visione politica e delle intuizioni economiche di Mattei e Vanoni.
Il libro si apre con un commosso ricordo di Ezio Vanoni scritto da Enrico Mattei nel 1956, in occasione della prematura scomparsa del ministro e contiene una dozzina di contributi che, sotto diverse angolature, si concentrano sull’uno o sull’altro personaggio. La stretta relazione tra Mattei e Vanoni – anche di profonda amicizia, oltre che di concreta azione politico-economica – è invece affrontata nei capitoli scritti da Giuseppe Accorinti (recentemente scomparso), già stretto collaboratore di Mattei all’Eni e da Renato Mattioni, firma ben nota ai lettori di questo giornale. Proprio quest’ultimo scrive tra l’altro: «I percorsi di Vanoni e di Mattei – del quale fa anche un breve cenno al discorso tenuto in occasione della laurea honoris causa conferitagli dall’università di Camerino – procedevano di pari passo accomunati da uno spirito di servizio nei confronti della collettività». Forse proprio questo negli anni è venuto a mancare e il libro, opportunamente, ce lo ricorda.;

Riferito a

Immaginare il futuro

La lezione di Enrico Mattei ed Ezio Vanoni

a cura di Giuseppe Rivetti, prefazione di Maurizio Vecchiola
Anno: 2019
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