Orizzonti della Marca
14/05/2024
Carissimo signor Padre...

di Alessandro Feliziani, Orizzonti con Libri, Orizzonti della Marca, 11 maggio 2024, pag. 3

Di Giacomo Leopardi e sul sommo poeta recanatese sono state pubblicate intere biblioteche. Le edizioni critiche delle opere e i saggi sulla sua produzione letteraria costituiscono una bibliografia sterminata. Una parte ricca di informazioni utili per collocare l’attività letteraria di Leopardi nel proprio tempo, nell’ambiente familiare e soprattutto nell’ambito delle proprie conoscenze e relazioni sociali, è rappresentato, però, dalla corrispondenza del poeta, le lettere da lui scritte e quelle ricevute. D’altronde, come annota Gioele Marozzi nell’introduzione a questo suo volume edito dalla Eum – quinto titolo della collana “Leopardiana”, diretta da Laura Melosi – sono proprio le “non opere” quelle che con maggiore generosità offrono l’occasione di attingere al lato più autentico di uno scrittore, per «cogliere la sua essenza, entrare nel vivo del suo quotidiano per mettere da parte almeno temporaneamente il genio, e concentrarsi soltanto sulla persona».
Ed è proprio questo ciò che l’autore offre al lettore con questo libro. Marozzi, che attualmente si occupa della progettazione e del popolamento della «Biblioteca digitale leopardiana» (progetto che vede coinvolti il Centro nazionale di studi leopardiani di Recanati e l’Università di Macerata), ha realizzato questo volume sulla base del suo certosino lavoro di ricognizione delle carte di Giacomo Leopardi, sparse in ben ottantanove istituzioni italiane ed internazionali. L’autore ha scandagliato tutto ciò che si trova fuori della Biblioteca nazionale di Napoli, la quale conserva il nucleo quantitativamente più cospicuo del carteggio del poeta. Attraverso riscontri e rimandi, il lavoro di Marozzi ha permesso di far riemergere lettere di cui si erano perse le tracce e che ora si possono leggere in questo volume. Alcune sono indirizzate al Carissimo signor Padre, Monaldo, alla Carissima signora Madre, Adelaide, ai fratelli Carlo, Paolina e Pierfrancesco, allo zio Carlo Antici, al cugino Giuseppe Melchiorri, altre a personaggi del suo tempo (Pietro Giordani, Francesco Puccinotti, Pietro Brighenti, Karl Bunsen) con i quali il poeta recanatese ha intrattenuto rapporti epistolari durante i suoi soggiorni a Roma, Bologna, Firenze, Napoli.
Oltre a contestualizzare il legame epistolare esistito tra il poeta e i suoi corrispondenti, l’autore ricostruisce la storia delle diverse lettere ritenute erroneamente disperse e ora recuperate in virtù del lavoro di ricerca compiuto, ma anche le cause della dispersione che nel tempo si è avuta dei manoscritti di Leopardi.;

Riferito a

Percorsi nell'Epistolario di Giacomo Leopardi

La storia e le carte riemerse

Gioele Marozzi
Anno: 2023
Altre recensioni
  • 16/04/2024 - - Vedi
  • 19/03/2024 - Alias il manifesto - Vedi