Polizia e democrazia
17/10/2022
di Michele Turazza, Polizia e democrazia, I libri del mese, n. 216, Luglio - Agosto 2022, p. 49

“Mio padre mi ha donato un volume di letture, che confezionò durante questo quadriennio in cui ebbe a interpretare per me, allo stesso modo, anche tutte le opere di Virgilio comunemente note: così ho potuto mandarle a memoria, cosa che tu avevi ordinato e che desideravi sopra ogni cosa”: così, nel 1600, scriveva Roberto, figlio di Alberico Gentili, giurista italiano originario di San Ginesio (Macerata) e professore di diritto civile a Oxord. Nelle “varie letture”, proposte per la prima volta in traduzione italiana a cura di Francesca Iurlaro, Gentili parte dalle Bucoliche per presentare al figlio un’infinità di temi e spunti di riflessione che danno vita a una originalissima concezione di umanesimo: il valore dello studio, che richiede fatica e sacrificio, il ruolo dei magistri e dell’istruzione, l’utilizzo rigoroso delle parole, l’importanza dello studio grammaticale fin dalla più tenera età (il piccolo Roberto aveva solo 10 anni!) per la formazione dei cittadini. “Questo testo gentiliano – scrive il prof. Filippo Mignini nella Prefazione – può essere assunto come uno specchio critico della nostra attuale civiltà occidentale. Esso ci interroga profondamente riguardo all’idea di civiltà che professiamo, ai nostri metodi educativi, all’umanesimo che ci sta sfuggendo e alla crisi dei sistemi democratici occidentali, la quale, senza la coscienza civile che soltanto dall’umanesimo può essere alimentata, è destinata a risultare irreversibile”. ;

Riferito a

Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto

(Lectionis Virgilianae Variae Liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603)

Francesca Iurlaro (introduzione, traduzione e note di)
Anno: 2020
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