«Negli ultimi trent’anni si è registrato un sempre maggior interesse
degli storici verso la pratica della scrittura. La fine dell’epoca
medievale, segnata dalla “rivoluzione documentaria” nei governi dei
comuni italiani e nelle amministrazioni statali e papali, rappresenta il
momento ideale per esaminare la produzione della parola scritta in
tutta la sua materialità, la costruzione, conservazione e
classificazione degli archivi e il loro utilizzo (in termini di
distribuzione e pubblicazione) come strumento di governo. All’interno di
questa produzione molto diversificata, il documento giudiziario gioca
un ruolo fondamentale, tanto più che richiede, molto più dei documenti
fiscali o contabili o anche dei rapidi verbali delle delibere comunali,
la narrazione degli eventi e, quindi, una notevole attenzione alle forme
di scrittura da parte dei diversi produttori. Lo studio delle scritture
giudiziarie solleva questioni che Jack Goody ha formulato in modo
particolarmente efficace quando ha analizzato la parola scritta in
termini di efficacia pratica, le forme materiali della scrittura e le
conseguenze sociali, culturali e cognitive del suo impatto. Infatti,
secondo le sue parole, “qualsiasi cambiamento nei sistemi di
comunicazione ha necessariamente effetti importanti sul contenuto
trasmesso”. D’ora in poi, la scrittura non potrà più essere definita
come un semplice strumento grafico destinato a trascrivere il pensiero o
il discorso. Tra ciò che si è svolto in tribunale e la traccia scritta,
unica vestigia del passato per lo storico, avvengono tre operazioni:
l’oratore espone (in modo più o meno spontaneo) le proprie parole,
queste vengono registrate in un documento che mantiene una validità nel
tempo e, infine, sono assemblate in una narrazione che comprende un
inizio e una fine».
Le scritture giudiziarie delle città tra XIII e XVI secolo: casi europei a confronto, di Maela Carletti, Didier Lett
Sommario
Le scritture giudiziarie delle città tra XIII e XVI secolo
Maela Carletti, Didier Lett, Le scritture giudiziarie delle città tra XIII e XVI secolo: casi europei a confronto
Francesco
Pirani, Procedure giudiziarie e prassi documentaria: qualche nota sul
funzionamento della giustizia comunale a Macerata nel secondo Duecento
Marco Conti, Ex quibus duobus libris apparet veritas.
Le travail des juges chargés du recouvrement à Bologne, au début du
XIVe siècle: archivage, documentation juridique et documentation
comptable
Rudi Beaulant, Les registres aux causes du procureur de la
mairie de Dijon. Outil de travail d’un officier et rouage des écrits
judiciaires de la ville à la fin du Moyen Âge
Maëliss Nouvel, Qui
entend-on dans les plaintes pour viol? Voix des plaignantes et mains des
notaires dans les archives judiciaires de Dijon au XVe siècle
Luca Forconi, Pro condempnatione eius. Introiti per condanne dai registri fiscali del comune di San Ginesio nel secolo XIII
Saggi
Leandro Stacchini, Le ferrovie secondarie Follonica Porto – Massa Marittima e Villaodrid – Ribadeo: una prospettiva comparata
Maria Sirago, Porti e approdi abruzzesi e molisani in età moderna (1503-1861)
Elia Fiorenza, La fonderia di Arangea (Reggio Calabria): un’analisi storica
Convegni
Paola Lanaro, Donne e lavoro in fabbrica nella prima industrializzazione
Luca Andreoni, Questione sanitaria, fra città e campagna, nel lungo periodo. Intorno a un seminario veneziano
Maria Ciotti legge Daniele Andreozzi, Intrecci di vite. Pratiche, mercantilismi e razionalità economiche nella Trieste del Settecento
Paola Lanaro legge Francesca Trivellato, Microstoria e storia globale
Title
Proposte e ricerche n. 91
Authors
Luca Andreoni, Rudi Beaulant, Maela Carletti, Maria Ciotti, Marco Conti, Elia Fiorenza, Luca Forconi, Paola Lanaro, Didier Lett, Maëliss Nouvel, Francesco Pirani, Maria Sirago, Leandro Stacchini
Pages
195
Pubblication date
2024
Publisher
EUM Edizioni Università di Macerata
Series
Proposte e ricerche
Support
Paper
Format
Brossura
ISBN
978-88-6056-918-9
Price
23.00
Support
Digital
Format
E-ISBN
978-88-6056-919-6
Price
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