L’assetto sacro-secolare degli Stati Uniti d’America, secondo Sacvan Bercovitch, può essere meglio compreso non tanto sulla base della cosiddetta identità puritana del paese, quanto in virtù del contributo che i Puritani apportarono alla simbologia americana: «una simbologia culturale incentrata sulla visione dell’America», veicolata, reiterata e corroborata da esortazioni e affermazioni retoriche, discorsi e orazioni con cui nei «rituali» comunitari si celebrava un’identità «federale» destinata a evolversi e ampliarsi a livello continentale.
Il presente volume torna a interrogarsi su questa messe dell’immaginazione puritana coloniale: un vero e proprio genere letterario che, con al centro il sermone, si è perpetuato nel suo insieme come «espressione organica della comunità». Adottando due prospettive teorico-analitiche distinte, pur parallele e in dialogo tra loro, quella linguistico-retorica e quella critico-letteraria, i vari saggi in esso raccolti si concentrano su esempi rappresentativi che evidenziano il retaggio e le trasformazioni dell’omiletica puritana, tra adattamenti e contaminazioni, lungo un arco, pur a grandi linee, diacronico che va dai cosiddetti farewell sermons del primo Seicento ai discorsi di Barack Obama dei primi decenni del Duemila.
Titolo
Il sermone puritano tra adattamenti e contaminazioni
Autori
Giuseppe Nori, Mirella Vallone, Carla Vergaro (a cura di)
Pagine
Anno di edizione
2024
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Experimetra
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
Prezzo
18.00
Supporto
Digitale
Formato
E-ISBN
978-88-6056-953-0
Condizioni di vendita
Open Access