Difendere l’assolutismo e la libertà delle donne allo stesso tempo: questa è l'ambizione di Mary Astell. Ben prima della nascita del femminismo, Astell, pensatrice politica originale e innovativa, critica l’individualismo proto-liberale e patriarcale mentre sostiene l’unione di Stato e Chiesa nella figura della regina come risposta al disordine delle Rivoluzioni inglesi. Affermando una radicale eguaglianza degli individui, disuniti e soli davanti a Dio e al sovrano, Astell ripensa l’incontro tra politica e teologia di fronte al consolidarsi di un nuovo ordine costituzionale. Nel farlo, si confronta tanto con i grandi pensatori del Seicento – Hobbes, Locke, Shaftesbury – quanto con le donne e gli uomini che delle Rivoluzioni sono stati i protagonisti. La critica imprevista è un nuovo e inaspettato capitolo della storia costituzionale inglese.
Indice
Prefazione di Maurizio Ricciardi, Storia costituzionale e patriarcato
1. Ribelli in nome di Dio
2. Convulsioni dello Stato
3. L’illegittimità della Gloriosa Rivoluzione
4. L’invenzione del “pubblico”
1. Il diritto differente
2. Eludere la coverture
3. Il patriarcalismo come trama occulta dell’ordine costituzionale
4. Oltre Filmer
1. Il dibattito teologico-politico alle origini della costituzione inglese
2. L’amore di Dio contro l’amore del mondo
3. Contro la tolleranza
4. La sacralità del potere alla prova dell’entusiasmo
5. La religione dell’obbedienza
1. L’origine della disuguaglianza
2. Individualismo e cristianesimo
3. Il soggetto profetico
4. Una formidabile insurrezione
Titolo
La critica imprevista
Sottotitolo
Politica, teologia e patriarcato in Mary Astell
Autori
Eleonora Cappuccilli
Pagine
263
Anno di edizione
2020
Editore
EUM Edizioni Università di Macerata
Collana
Biblioteca del GSC
Supporto
Cartaceo
Formato
Brossura
ISBN
978-88-6056-638-6
Prezzo
16.00
Supporto
Digitale
Formato
E-ISBN
978-88-6056-690-4
Prezzo
11.20