Note sul testo
La riflessione di Leopardi intorno alla prosa morale anticipa di qualche anno la scrittura delle prime venti operette nel 1824 e fin da subito si affaccia il problema di come esprimere le verità “filosofiche” e “sentimentali” scoperte intorno al rapporto dell’uomo con i suoi simili e con la natura. Lo stile è elemento indispensabile all’affermazione del pensiero e le forme a cui Leopardi affida l’evidenza del proprio “sistema” appartengono alla tradizione letteraria alta, assunta con intenzionalità tutt’altro che accademiche, semmai per allontanare qualunque tentazione di personale affetto. Nell’affrontare aspetti specifici della storia interna ed esterna delle Operette morali, il libro riconosce nella questione stilistica il baricentro dell’operazione leopardiana: come dire che la forza della letteratura mette lo scrittore al riparo dal rischio di un'indebita esposizione di sé, consentendogli di parlare in termini assoluti ai lettori di ogni tempo.
Note sull'Autore
Laura Melosi è Professore Ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Macerata, dove dirige la “Cattedra Giacomo Leopardi”, ed è membro del Comitato Scientifico del CNSL di Recanati. Si occupa di letteratura e civiltà dell’Ottocento, con particolare riguardo alle forme del classicismo e alle poetiche del romanticismo, al genere epistolare, agli archivi femminili. È autrice di numerosi contributi leopardiani, tra cui un commento alle Operette morali e varie edizioni di lettere. Ha curato i volumi Leopardi a Firenze (2002) e Ius Leopardi. Legge, natura, civiltà (2016).
Indice
Per introdurre: lo stile necessario
Nota sui testi
Parte prima. Stilistica ed esegetica
I.1 Prove di prosa
I.2 Strategie del comico
I.3 Traduzioni reali e immaginarie
I.4 Sui commenti
Parte seconda. Letture
II.1 Genere umano e legge della distrazione
II.2 Ottonieri, Momo, Tristano
II.3 Leopardi sillografo
II.4 Divagazione sull’aeronautica
Indice dei nomi
Note
Leopardiana. Studi 3
Collana diretta da Laura Melosi