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26/09/2016
di Redazione, ANSA.it, 12 giugno 2013

Il vecchio vizio dei giornalisti e dei politici italiani di non scrivere e non parlare di Europa se non quando è funzionale o strumentale a dibattiti e scontri tutti interni alle logiche nostrane. La nuova condivisione social che bypassa gerarchie e confini e crea uno spazio di comunicazione aperto ma ancora sfilacciato. L'eterna difficoltà per tutti a considerare istituzioni e normative comunitarie una questione di 'interni' e non di 'esteri'. Sono nodi strutturali che il volume curato da Lucia D'Ambrosi e Andrea Maresi, 'Communicating Europe in Italy', passa al setaccio, raccontando chi e come informa su un'Europa che in troppi percepiscono ancora come un problema piuttosto che come un'opportunita'.

Un'Europa che fatica a superare la barriera dell'incomunicabilità anche quando il protagonista è il Parlamento europeo, unica istituzione eletta. Strano? Non troppo se da schermi tv, pc e tablet si riversa sotto gli occhi degli italiani un flusso ininterrotto di dirette e differite dall'Aula della Camera e dal Transatlantico e mai una sola immagine dall'emiciclo di Strasburgo. E le confuse riprese delle bandiere dei 27 che accompagnano spesso i servizi sull'Europa difficilmente aiuteranno la gente a distinguere finalmente il Consiglio d'Europa dal Consiglio europeo. Il volume di D'Ambrosi (docente all'Universita' di Macerata) e Maresi (responsabile stampa della Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo) racconta l'Unione con ''occhi'' diversi, raccogliendo contributi di accademici, rappresentanti delle Istituzioni nazionali ed europee, addetti del settore e professionisti del giornalismo.

E le tre parti in cui è articolato il testo chiariscono i punti chiave. La prima è un approfondimento sul tema della comunicazione pubblica in Europa, con riferimento specifico al caso italiano, e alle strategie di Istituzioni comunitarie e nazionali mirate all'informazione e alla comunicazione. Una seconda, centrata sul rapporto tra Istituzioni europee, cittadini e professionisti dell'informazione, evidenzia come valorizzare i processi di democrazia partecipata alla vita pubblica. La terza parte, infine, si concentra sul ruolo dei principali stakeholder che garantiscono e regolano l'accesso all'informazione europea attraverso i media tradizionali e le tecnologie digitali. Un libro che è una preziosa guida per chi dovrebbe 'comunicare l'Europa' e non riesce a farlo, per ignoranza o disinteresse. E chissà che non serva a far capire che le elezioni del 2014 sono elezioni europee e non il trito 'test' di politica italiana.



http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/elementiHP/2013/06/12/-Communicating-Europe-Italy-_8858869.html ;

Riferito a

Communicating Europe in Italy

Shortcomings and opportunities

Lucia D'Ambrosi, Andrea Maresi (edited by)
Anno: 2013
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