Bibliothecae.it
01/02/2023
Di Francesca Nepori, Bibliothecae.it, 11 (2022), 2, 435-437, DOI

Ci troviamo di fronte alla seconda edizione rivista e aggiornata dei Granelli di senapa all’Indice di Paola Zito, pubblicato una prima volta nel 2008 da Fabrizio Serra editore.
La studiosa, con uno stile raffinato e attraente, affronta un tema, quello della ‘biblioteca proibita’, a lei caro e su cui da tempo ha concentrato le proprie attenzioni e i propri studi.
Se la bibliografia sulla censura libraria, soprattutto quella relativa al Cinquecento, vanta oggi un repertorio corposo e vasto di pubblicazioni accademiche, diverso è il discorso sul periodo immediatamente successivo, meno indagato ma di notevole importanza per comprendere l’attestarsi della macchina censoria nelle dinamiche di potere, anche conflittuali, instauratesi tra la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti e la Congregazione del Sant’Ufficio.
Zito basa le proprie ricerche sulla compulsazione della documentazione conservata nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede presso l’Archivio Apostolico Vaticano, e in particolare nelle serie archivistiche delle Censurae librorum della Congregazione del Sant’Ufficio per gli anni 1673-1714, e nei registri di Protocollo della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti per gli anni 1674-1715, a dimostrazione di come entrambi i collegi cardinalizi romani si spartissero il controllo del libro per stanare le opere perniciose, inutili e vane. Il confronto con gli Indices librorum prohibitorum emanati da Innocenzo XI e Clemente XI le permettono di chiarire lati oscuri o di giungere a conclusioni che la documentazione, nella sua innata lacunosità, lascia aperti.
Come dimostra ampiamente la studiosa, per il periodo considerato l’attenzione della censura si rivolge alle opere spirituali e mistiche, che si concretizzano in un pullulare di libretti devozionali poco appetibili dal punto di vista estetico, «pervasi di pietà cristocentrica», che richiamano pericolose reminiscenze riformistiche e si allineano a forme “inquietanti” di tipo quietistico, allontanandosi contemporaneamente dai dettami della dottrina ufficiale della Chiesa, che tentava di riconquistare gli spazi intimi e morali dei credenti attraverso il controllo delle letture solitarie e silenziose, volte a forme pericolose di unione mistica con Cristo e la Croce.
Zito analizza, attraverso la documentazione consultata, la produzione editoriale di letteratura mistica e spirituale, composta da opuscoletti in volgare di scarso pregio editoriale, in molti casi adespoti e forniti di poco valore testuale ma di forte impatto comunicativo e perciò stesso “perigliosi”, nata, in parte e non solo, in seno al pensiero “quieto” di Miguel de Molinos, che con la pubblicazione della sua Guida spirituale allarmerà i vertici della Chiesa e delle due Congregazioni cardinalizie deputate, in sedi e modi diversi, al controllo censorio.
Un lavoro capillare e certosino che dalla segnalazione del decreto di proibizione di un testo l’ha condotta a rinvenire varianti editoriali successive e precedenti, creando un mosaico di tessere che fornisce una panoramica sorprendente del fiorire della produzione mistica e spirituale nel periodo vagliato.
«Di granello in granello, dal 1585 – data in cui appare il Breve compendio intorno alla perfettione christiana del Gagliardi – al 1700, la ‘collezione’ è cresciuta fino a superare le ottocento notizie, alcune delle quali fin troppo sintetiche, altre pressoché esaustive, e gravide di significativi dettagli, tali da prospettare nuove piste. E, come in ogni collezione, comprese quelle virtuali come questa, sono stati raccolti ‘pezzi’ di maggiore o minore pregio, in diverso stato di conservazione, più o meno rari, più o meno complicati da reperire» (p. 15).
Il bel volume si dipana nella suddivisione di quattro capitoli che affrontano aspetti diversi della tematica ampliando le potenzialità della ricerca archivistica, che non si limita ad un census bibliografico di edizioni di opere mistico proibite, ma scava l’indagine soffermandosi sugli aspetti tipografici, sugli elementi paratestuali, e sulla destinazione e consumo dei testi segnalati.
Completano la pubblicazione un ricchissimo apparato di indici per una totale circumnavigazione del testo e una amplissima bibliografia che permette di saggiare la completezza delle letture della studiosa.;

Riferito a

Granelli di senapa all’Indice

Tessere di storia editoriale (1585-1700) Seconda edizione rivista e aggiornata Prefazione di Rosa Marisa Borraccini

Paola Zito
Anno: 2021
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