Sito dell'Ordine dei Giornalisti
L’interrogativo posto in queste pagine – al quale i vari interventi cercano di dare una risposta – è quello di riflettere sul ruolo dell’informazione in Italia; principalmente per favorire la conoscenza delle opportunità offerte dall’Unione europea, con la programmazione dei fondi strutturali e d’investimento 2014-2020. Il libro raccoglie contributi di Autori diversi per formazione e background, ma tutti conoscitori a vari livelli della macchina europea,
In premessa al libro, Antonio Tajani (Vicepresidente vicario del Parlamento europeo) scrive che il lavoro di Andrea Maresi e Lucia D’Ambrosi rappresenta uno strumento interessante di riflessione su come sta cambiando il modo di fare comunicazione delle Istituzioni europee (soprattutto in un contesto in rapida evoluzione tecnologica) e su come oggi sia importante coinvolgere i cittadini, per scegliere assieme a loro in che modo affrontare le sfide future. Mentre Antonio Preto (Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – Agcom) sottolinea che è essenziale capire dove stiamo andando, nel settore delle comunicazioni elettroniche, della digitalizzazione e dei nuovi servizi offerti ai singoli; l’era 4.0, infatti, pone sfide importanti, ma anche enormi opportunità per l’Europa.
Il libro è articolato in tre parti. La prima (“Conoscere l’Europa nel nuovo millennio: identità, formazione e partecipazione”) approfondisce il tema della comunicazione europea, in relazione alla cittadinanza democratica e al processo di costruzione dell’Unione.
La seconda (“Nuovi modi di comunicare e informare il cittadino europeo”) intende riflettere sul modo di comunicare e informare in Europa, in un momento di difficile transizione. In particolare, Stefano Polli, nel suo intervento, parla del giornalismo nell’era di internet e della “globalizzazione dell’informazione”. Perché, oltre a richiedere velocità, flessibilità, tempestività e prontezza di riflessi, il giornalismo del nuovo millennio rafforza paradossalmente alcune caratteristiche del vecchio: qualità, verifica delle fonti, controllo spasmodico delle notizie. Mentre Dario Carella affronta il tema dell’informazione che diviene “glocal”, per continuare a interessare e coinvolgere i cittadini nell’era della globalizzazione.
Nella terza parte (“Comunicazione e Progettazione europea: linee guida, strumenti informativi e best practice”), sono presentati gli strumenti operativi per utilizzare e gestire i fondi Ue, descrivendo esperienze e progetti realizzati da enti pubblici, agenzie educative e formative, nonché da associazioni del terzo settore.
Andrea Maresi, giornalista, cura la Comunicazione e le Relazioni istituzionali della delegazione della Regione Lombardia a Bruxelles; Lucia D’Ambrosi insegna Comunicazione Pubblica e Open Government presso l’Università di Macerata.
La recensione è stata pubblicata alla pagina http://77.81.236.91/content/dal-comunicare-al-fare-l%E2%80%99europa del sito dell'Ordine dei Giornalisti;
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