Quando Spinoza faceva l'attore
09/10/2017
Il Sole 24 ore, 20 marzo 2011
di Giulio Busi

I dirigenti della Chiesa riformata di Amsterdam avevano buone ragioni per preoccuparsi. Quel diavolo di un «maestro papista» ne aveva escogitata un'altra. Tutto era pronto per la recita nel teatro cittadino. La scuola di Van den Enden era frequentata dai rampolli delle migliori famiglie del ceto mercantile e l'idea di usarli come attori sembrava proprio un'ottima trovata pubblicitaria: i genitori sarebbero andati in massa ad applaudire i loro pargoli.
I calvinisti erano certi che dietro al pretesto della recita si nascondesse la propaganda cattolica. Franciscus van den Enden era un ex gesuita, divenuto mercante d'arte e poi direttore di un prospero collegio, e faceva di tutto per catturare i cuori alla fede di Roma. Nell'Olanda protestante i cattolici erano tollerati a fatica ma nelle loro chiese "nascoste" si davano un gran daffare. E adesso, anche a teatro. Il 16-17 gennaio 1657 andò in scena l'Andria di Terenzio, e il successo fu tale che seguirono ben presto altri spettacoli.
Sarebbe solo un capitolo non molto appariscente del teatro in età barocca, se non fosse per la fama che toccò poi a uno degli allievi, impegnato come attore (nel ruolo del senex Simo nell'Andria e del servus Parmenus nell'Eunuchus). Nessuno degli spettatori pensò allora che quel giovanotto dal volto fine sarebbe passato alla storia come uno dei più grandi filosofi dell'età moderna: Baruch Spinoza. Nel 1657 Spinoza era da poco stato bandito dalla comunità ebraica di Amsterdam e cercava di dare un nuovo corso alla propria vita. Voleva impadronirsi a fondo del latino, e per questo aveva preso a frequentare la scuola di Van den Enden. In un libro densissimo, Omero Proietti ricostruisce l'avventura teatrale spinoziana, e mette in luce l'incontro, davvero singolare, tra Van den Enden e uno Spinoza ancora alla ricerca di un maturo profilo intellettuale. Suggestiva è la parte del volume dedicata alle citazioni nascoste e agli echi di Terenzio e Seneca in Spinoza. Sembra proprio che al filosofo scappi qua e là una frase imparata a memoria per le recite del 1657-58. A scuola di teatro, e per di più da un ex gesuita. Il saturnino Spinoza non smette di stupirci.

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-03-20/quando-spinoza-faceva-attore-082150.shtml?uuid=ABgRD8L;

Riferito a

Philedonius, 1657

Proietti Omero
Year: 2010
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