Strumenti critici, Rivista quadrimestrale di cultura e critica letteraria
di Andrea Ghidoni, E.M. Meletinskij, Archetipi letterari, ed. italiana a cura di M. Bonafin, in "Strumenti critici, Rivista quadrimestrale di cultura e critica letteraria" 2/2018, pp. 429-436, doi: 10.1419/90529
Dopo la pubblicazione della Poetica storica della novella presso lo stesso editore (2014), Massimo Bonafin e Laura Sestri (rispettivamente nelle vesti di curatore e traduttrice) propongono al pubblico italiano (e occidentale, in generale, giacché si tratta della prima traduzione dal russo) un altro volume di Eleazar Moiseevic Meletinskij (1918-2005), dedicato questa volta agli archetipi letterari (O literaturnych archetipach, Moskva, Rossijskij gosudarstvennyj gumanitarnyj universitet, 1994), ossia all’«origine di quelle costanti della narrazione che hanno composto le unità di una determinata ‘lingua degli intrecci’ della letteratura mondiale» (p. 1).
Dal breve cappello introduttivo con cui Meletinskij apre la propria trattazione, si intuiscono i due caratteri fondamentali e specifici dello studio. Da una parte, la focalizzazione sulle origini di quelle costanti narrative: Meletinskij resta fedele alle linee tratteggiate dalla poetica storica, quell’approccio interessato soprattutto alla genesi e all’evoluzione delle forme e degli elementi costruttivi del folklore e della letteratura e vivo negli studi letterari e culturologici russi fin dai tempi di A.N. Veselovskij (a cui non fu estraneo nemmeno M.M. Bachtin). Dall’altra, lo sguardo dello studioso ucraino-russo si sofferma non sugli archetipi intesi come figure ricorrenti o simboli universali, bensì sugli intrecci e sulle matrici remote e primitive di quegli intrecci che ancora riaffiorano nel romanzo moderno, tanto che i soggetti del libro vengono definiti dallo stesso autore come «archetipi degli intrecci». M. Bonafin, nell’introduzione, sottolinea che «per Meletinskij [...] gli intrecci, le trame, gli schemi narrativi non sono sempre secondari, cioè dipendenti da personaggi archetipici, ma possono a loro volta combinarsi in vario modo e dar vita a nuove entità o personaggi» (p. IX).
Meletinskij, nei primi paragrafi passa in rassegna le teorie degli archetipi che sono state formulate nei campi della psicologia, della letteratura, dell’antropologia. Prendendo le mosse dai lavori di C.G. Jung – pioniere moderno di questo campo di studi –, «[a]ppare subito palese che gli archetipi junghiani rappresentano, in primo luogo, soprattutto immagini, personaggi, nella migliore delle ipotesi ruoli e, in misura minore, intrecci» (p. 3). La distanza da Jung si misura non soltanto nella maggiore considerazione attribuita agli intrecci, ma anche nella descrizione del processo formativo degli archetipi: secondo Jung, «gli archetipi descrivono in immagini del mondo esterno gli avvenimenti psichici inconsci», per cui «la mitologia coincide del tutto con la psicologia, e la psicologia mitologizzata si rivela solo un’auto-descrizione [...] dell’anima».
Meletinskij respinge il riduzionismo junghiano e insiste sul fatto che «il mondo esteriore non è solo materiale per una descrizione di conflitti puramente interiori, e il percorso di vita dell’individuo si riflette nei miti e nelle fiabe sempre di più dal punto di vista della correlazione tra personalità e società» (p. 3). La critica all’archetipologia di Jung investe anche quei teorici che si sono mossi in direzioni simili (psicologismo, riduzione a «oggetti-simbolo»), tra i quali menzioniamo Neumann, Campbell, Frye, Baudouin, Durand.
Il fondamento della mitologia per Meletinskij è da ricercarsi nell’interazione dell’uomo con la natura e l’ambiente sociale, dai quali l’uomo per secoli non si è distinto come individualità. I primi eroi della narrazione folklorica – l’eroe e le sue funzioni narrative sono gli archetipi che prende in esame Meletinskij – non esplicitano elementi inconsci, rappresentano bensì il «collettivo tribale»: essi posseggono caratteri super- e trans-personali, ben visibili nella «libertà d’iniziativa» (oltre le possibilità naturali e sociali dell’individuo) che caratterizza quegli esseri mitici semi-divini che acquisiscono lo statuto eroico...
https://www.rivisteweb.it/doi/10.1419/90529;
Riferito a
Archetipi letterari
Meletinskij Eleazar Moiseevič, Bonafin Massimo (ed. it. a cura di)
Year: 2016
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