Paratesto
Di Romina Marcattili, Paratesto, Recensioni, 19 / 2022, pp. 124-128
Con la pluralità semantica dei suoi ventisette saggi di trenta autori diversi e la ricchezza di relazioni, anche umane, che lascia trapelare, il volume costituisce un tributo all’attività scientifica e accademica di Rosa Marisa Borraccini, un’attività svolta principalmente presso l’Ateneo maceratese, come docente e Prorettore (2010-2016), ma anche a Roma, come membro del dottorato in Scienze del libro e del documento – su cui si soffermano Antonella Trombone e Simona Turbanti (pp. 351-374) – e come socia e Presidente (2018-2020) della SISBB. Ne ripercorre idealmente i nodi tematici e i risultati epistemici la bibliografia a cura di Monica Bocchetta posta in apertura (pp. 13- 31), che dà conto, attraverso una puntuale registrazione in sette sezioni (monografie, curatele, saggi, schede di catalogo e voci di dizionario, banche dati, prefazioni e recensioni), dell’ampia produzione della dedicataria, delineandone un percorso di studi e di ricerca che dal 1975 al 2019 (limite temporale solo amministrativo ed editoriale) ha attraversato e continua ad attraversare tutte le discipline legate al mondo del libro e dei documenti scritti.
Le tappe principali di tale percorso e il metodo scientifico ad esso sotteso sono oggetto dell’approfondimento contenuto nel saggio di Giovanna Granata (pp. 43-58), saggio da cui è tratto il titolo del volume e che pertanto, oltre ad offrire una chiave di lettura delle ricerche di Borraccini, si pone come chiave interpretativa di tutto il libro. Esso, infatti, nella sua “indisciplinata” materia (per riprendere un aggettivo caro ad Augusto Campana, ricordato nel volume da Enrico Pio Ardolino), tocca svariati argomenti e con diversi stili narrativi sostanzia e chiarisce il nesso – ineludibile nella riflessione di Borraccini – esistente tra le parole libro e biblioteca, declinate al plurale, come la complessità dei fenomeni culturali e sociali in esse implicati richiede, e società, parola di per sé invariabilmente complessa e stratificata. Ѐ nella relazione tra questi termini e dunque nel nesso che lega le domande “cosa?” e “chi?” (la domanda sociale per eccellenza, sostiene Peter Burke) che si dipana il senso del volume e dello studio di Borraccini, uno studio appassionato e sempre inteso a restituire, attraverso una narrazione densa e problematizzante, il ruolo giocato dal libro nel contesto dei fenomeni storici, culturali e sociali di cui il libro stesso reca inevitabilmente l’impronta e in cui, nella sua doppia natura di contenuto e contenitore, agisce come potenziale innesco per altri e sempre nuovi fermenti.
Il porre l’accento, nel titolo del volume, sulla parola società sembrerebbe eludere o lasciare in ombra la dimensione culturale legata al libro e in modo più esteso all’universo documentale, dimensione che invece impronta di sé tutto il sottotesto dei contributi raccolti nella miscellanea e che è oggetto del saggio introduttivo di Alfredo Serrai (pp. 33-42). Emerge, dalla riflessione di Serrai, la natura non quantitativa, ma critica, integrata, comunicativa, e quindi generativa della Cultura, da cui procede anche il valore della stessa, per il singolo individuo, per una determinata società e, in ultima analisi, per l’umanità intera che il singolo rappresenta.
Tenendo presente questo filo rosso, è possibile individuare nel volume diversi addensamenti tematici. Il primo di essi riguarda la storia del libro, intorno alla quale si focalizzano alcune delle vicende editoriali esaminate. Così, ad esempio, Edoardo Barbieri e Luca Rivali propongono il caso delle edizioni incunabole e postincunabole del Cornu Copiae di Niccolò Perotti da Sassoferrato (con implicito tributo a Borraccini per la presenza, nel testo, di questo e di altri personaggi marchigiani) nella veste meditata e innovativa o meglio, come suggeriscono gli autori, nella specifica mise en livre elaborata da Giovanni Tacuino (pp. 59-85). Interseca idealmente gli studi di Borraccini sul rapporto tra il mito lauretano e i fenomeni editoriali ad esso collegati il caso di studio presentato da Lorenzo Baldacchini, che nel suo saggio offre un’ipotesi di datazione per l’edizione della Lauretanae Virginis historia di Girolamo Angelita, sulla base di un’iniziale xilografica bibliologicamente parlante e dunque rivelatrice e portatrice di informazioni, come sempre lo sono gli elementi materiali di una pubblicazione, se interrogati nella giusta luce (pp. 103-109)…
http://www.libraweb.net/riviste.php?chiave=59;
Riferito a
Libri, biblioteche e società
Studi per Rosa Marisa Borraccini
Alberto Petrucciani, Valentina Sestini, Federico Valacchi (a cura di)
Anno: 2020
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