«Vi spiego la gelosia delle lingue»
06/06/2017
di Pierfrancesco Giannangeli, il Resto del Carlino, martedì 16 maggio 2017, p. 15

Macerata, il nuovo libro pubblicato per la eum

Adrian Bravi si racconta: sono argentino, ma scrivo in italiano

Cosa succede a un autore quando abbandona la propria lingua per scrivere in una diversa? Se lo chiede lo scrittore Adrian Bravi nel suo ultimo libro La gelosia delle lingue (pp. 182, euro 10), da poco pubblicato dalla Eum, la casa editrice dell’Università di Macerata.
È evidente che il tema è molto familiare e caro a Bravi, poiché lui è argentino di nascita, di Buenos Aires – anche se la sua famiglia ha origini marchigiane -, ma più o meno da un trentennio vive a Recanati. Quindi ha fatto esperienza sulla propria pelle di cosa significhi pensare e parlare fino a un certo punto in una lingua e poi cominciare a fare le due fondamentali operazioni in un idioma diverso. E infatti La gelosia delle lingue è in parte saggio e in parte racconto autobiografico. Come quando Adrian Bravi racconta «Per me non è la stessa cosa dire “lagartija” o dire “lucertola”. L’animaletto è sempre quello, ma nel mio immaginario sono due bestiole diverse. La parola “lagartija” mi riporta alla prima metà della mia vita, quando inseguivo insieme ai miei cugini e agli amici queste bestioline velocissime. (…) Alla parola “lucertola” manca quel corredo di ricordi e di sguardi».
E questo è solo un esempio di cosa accade ai processi mentali, ma anche – e forse soprattutto – a quelli emotivi quando si cambia lingua e si è costretti a usare una lingua diversa. Certo, c’è chi lo fa anche per scelta, basti pensare a un premio Nobel come l’irlandese Samuel Beckett che il francese lo metteva in relazione con la musicalità delle espressioni.
Nel suo testo, infatti, Bravi analizza anche i motivi per cui si sceglie, anche senza costrizioni, di lasciare una lingua per adottarne un’altra di elezione. Alla fine, la vera questione non consiste nel saper padroneggiare una lingua, quanto «a imparare a osservare e a interpretare il mondo alla luce di una nuova esperienza: questo fatto presuppone comunque una rinascita». Senza mai dimenticare la maternità della lingua madre: si chiama per questo.;

Riferito a

La gelosia delle lingue

Adrián N. Bravi
Year: 2017
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