Il Sole 24 Ore
13/04/2022
Nei secoli bui se la spassavano alla grande

Di Franco Cardini, Il Sole 24 Ore, Domenica 27 Marzo 2022 – n. 85, p. IX

«Che sollievo, che sollievo! Siamo fuor dal Medioevo!». Quando i ragazzini del ginnasio diventavano abbastanza grandi da capire certe battute di spirito di una qualche sottigliezza, per farli ridere si usava raccontar loro la “favola ucronica” del 1492: l’anno nel quale era caduta Granada, ultima roccaforte dei mori in Europa, oltre a essere morto a Firenze il Magnifico Lorenzo sigillando con la sua scomparsa la fine di un’era e mentre l’ammiraglio Colombo sbarcava nel Nuovo Mondo inaugurando anche l’età moderna.
Ma era poi davvero finito il Medioevo? I philosophes del Settecento sostenevano di no, che c’era un buio e lungo Medioevo che allungava la sua ombra lugubre anche nei recessi delle violenze e nelle superstizioni moderne; e ai nostri tempi un grande medievista come Jacques Le Goff era d’accordo. Eppure, quei lontani “secoli bui” erano e sono restati fonte inesauribile d’ispirazione estetica e perfino scientifica; e anche di svago, nelle innumerevoli parodie fino a Monty Python e all’Armata Brancaleone.
D’altronde, è ormai abbastanza noto che – a differenza, ad esempio, dell’età vittoriana – l’età medievale in genere non era né granché austera, né granché castigata. Del resto, ai bei tempi del liceo, siamo andati tutti a caccia di novelle scollacciate nel Decameron.
Del resto, c’è ben altro. Massimo Bonafin, austero filologo dell’Ateneo genovese, non solo è tornato sul problema del ridere medievale che tanto piaceva a Umberto Eco, ma ha scandagliato non solo il genere comico e la parodistica bensì anche l’epica e perfino i viaggi nell’Aldilà per scoprire pagine esilaranti nelle quali il divertente e l’osceno s’intrecciano di continuo in un inaspettato caleidoscopio: del resto, già l’onnipresente Alessandro Barbero ci ha sorpreso mesi fa con un libretto nel quale s’indaga sul membro maschile medievale con infinite variabili.
Ci aspetteremmo un ritorno al Medioevo “alto” e “profondo”, quello dei mistici o della vita cavalleresca che profumava di sangue e di rose, se ci rifugiassimo nella poesia trobadorica…
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Riferito a

Il comico, il sacro, l’osceno

Massimo Bonafin
Year: 2021
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